30/07/09
Coro de Luz - Diálogo entre a arquitectura gótica e a escultura contemporânea
O Coro da Luz foi criado por Sir Anthony Caro para a Igreja de S. João Baptista (séc. XII), em Bourbourg, França. A obra estabelee um diálogo entre a arquitectura gótica com a escultura contemporânea. Imagens e vídeos aqui.
O último mosteiro de Cister vai voltar à vida
Há, nas "Terras do Demo", um curioso conjunto de edificações cistercienses. A última a ser construída foi em Tabosa, no final do século XVII: um mosteiro feminino, que praticamente só esteve activo durante século e meio, mas cuja história permanece de certo modo intacta, entre as ruínas. O novo proprietário do mosteiro vai restaurá-lo e promete colocá-lo, também, ao serviço da comunidade. Texto e fotografias na Pastoral da Cultura.
O Evangelho das imagens
Fragmentos de uma das leituras do dia, acompanhados por pintura e fotografia. Actualização periódica.
29/07/09
Existe Deus?
O amor e a razão coincidem enquanto verdadeiros e genuínos pilares fundamentais do real: a razão verdadeira é o amor e o amor é a razão verdadeira. Na sua unidade, constituem o verdadeiro fundamento e a meta de todo o real.
A revista italiana MicroMega lançava um volume sobre o confronto entre Fé e Razão, com textos, entre outros, do seu Director, Paolo Flores d’Arcais, e do então Prefeito para a Congregação da Doutrina da Fé, Cardeal Joseph Ratzinger. Para o efeito, organizou um debate com ambos os autores, num lugar público de Roma, sob moderação do jornalista Gad Lerner.
Existe Deus? – Um confronto sobre verdade, fé e ateísmo apresenta a transcrição desse debate, bem como dos textos de Ratzinger e Flores d’Arcais que estavam, nesse dia, a ser lançados.
A Pastoral da Cultura apresenta um excerto desta nova obra da editora Pedra Angular: de Joseph Ratzinger, agora Bento XVI, «Verdade do cristianismo?».
A revista italiana MicroMega lançava um volume sobre o confronto entre Fé e Razão, com textos, entre outros, do seu Director, Paolo Flores d’Arcais, e do então Prefeito para a Congregação da Doutrina da Fé, Cardeal Joseph Ratzinger. Para o efeito, organizou um debate com ambos os autores, num lugar público de Roma, sob moderação do jornalista Gad Lerner.
Existe Deus? – Um confronto sobre verdade, fé e ateísmo apresenta a transcrição desse debate, bem como dos textos de Ratzinger e Flores d’Arcais que estavam, nesse dia, a ser lançados.
A Pastoral da Cultura apresenta um excerto desta nova obra da editora Pedra Angular: de Joseph Ratzinger, agora Bento XVI, «Verdade do cristianismo?».
15/07/09
Bispo açoriano no Brasil de regresso às origens
D. David Dias Pimentel, o bispo da Diocese de São João da Boa Vista no Estado de São Paulo, no Brasil, desloca-se ao Nordeste, a sua terra natal, para presidir às festas concelhias que se realizam no próximo fim-de-semana. O AO online entrevistou-o.
14/07/09
Harry Potter no jornal do Vaticano
La magia non è più un gioco sorprendente, de Gaetano Vallini
Resi ancor più tracotanti dal ritorno di Lord Voldemort, il signore oscuro, i Mangiamorte non risparmiano neppure il mondo dei "babbani".
Il terrore si abbatte su Londra sotto un cielo improvvisamente offuscato da nubi innaturali e minacciose. L'obiettivo prescelto è il Millennium Bridge, fatto crollare in una spirale di distruzione. Una dimostrazione di potenza da parte delle forze del male, che vogliono asservire al signore oscuro il mondo dei maghi; un universo parallelo in cui è vietato interferire con quello degli uomini normali e dove viene ripudiata la magia nera. Quella di cui si nutre Voldemort.
Si apre con questo inquietante scenario apocalittico Harry Potter e il principe mezzosangue, sesto capitolo della fortunata saga nata dalla penna di Joanne Kathleen Rowling, che narra le avventure del timido maghetto, ormai adolescente. Sono passati nove anni dal primo episodio e il protagonista deve affrontare sfide ben superiori alle sue capacità. La magia non è più il sorprendente passatempo degli inizi; le prove da superare, per quanto rischiose e paurose, non sono più avventure per bambini, seppur speciali e dotati di poteri eccezionali. Ora - come si era capito soprattutto con l'episodio precedente - si rischia davvero la vita e la posta in gioco è altissima: impedire alle forze delle tenebre di prendere il sopravvento.
Nelle sale di tutto il mondo dal 15 luglio, distribuito dalla Warner, Harry Potter e il principe mezzosangue è il film - che il 12 luglio ha anche inaugurato il festival di Giffoni - meglio riuscito della serie. Il lato oscuro della vicenda assume consistenza, caratterizzando con tinte forti tutto il racconto. Si può dire che, cresciuti i personaggi - adolescenti alle soglie dell'età adulta - è cresciuto anche il tono della narrazione. E lo spettacolo ne guadagna. Ciò grazie anche al lavoro del regista David Yates che aveva diretto anche il quinto episodio, Harry Potter e l'ordine della fenice, e dello sceneggiatore Steve Kloves che aveva adattato i primi quattro capitoli. Tra l'altro in questa pellicola la miscela di suspance soprannaturale e romanticismo - Harry, Ron, Hermione e gli altri giovani studenti di Hogwarts cominciano a sentire il richiamo delle passioni - raggiunge il giusto equilibro, rendendo più credibili le vicende dei protagonisti, chiamati a confrontarsi anche con gli stessi problemi dei coetanei "babbani". Inoltre, le piccole, grandi storie d'amore che si intrecciano - tra attese e cocenti delusioni, e non poche situazioni umoristiche - stemperano la crescente tensione. E sottolineano che non esistono formule magiche per evitare i "pericoli" dell'adolescenza. In tal senso siamo di fronte a un percorso di formazione. Che però fa solo da contorno.
Nei corridoi della scuola l'amore è nell'aria, ma la tragedia incombe e forse Hogwarts - che non appare più come un rifugio sicuro - non sarà più la stessa. Uno studente rimane in disparte, alle prese con questioni molto più importanti, determinato a lasciare un segno, anche se oscuro. È Draco Malfoy, chiamato da Lord Voldemort stesso a compiere una missione enorme, decisamente troppo per la sua età. Ma Draco - che dietro la maschera da duro cela una personalità fragile e vulnerabile - accetta: vuole la fama, per vendicarsi del suo rivale di sempre, Harry Potter. Il quale sospetta che nel castello si nascondano nuovi pericoli; è convinto che Draco sia diventato un Mangiamorte.
Il preside, il saggio professor Silente, intanto sente avvicinarsi la battaglia finale. E si rivolge a Harry - ormai definitivamente riconosciuto come il prescelto per sconfiggere Voldemort - affinché lo aiuti a scoprire come penetrare nelle difese del signore oscuro, informazione fondamentale, questa, che solo l'ex professore di pozioni a Hogwarts, Horace Lumacorno (splendidamente impersonato da Jim Broadbent), conosce e custodisce tra le memorie rimosse del suo passato. Quindi Silente fa in modo di convincere il vecchio collega a riprendere la sua cattedra.
Tra schermaglie amorose e partite di Quidditch, la storia procede tra i tentativi di Harry Potter di accaparrarsi la fiducia del professore e la successiva ricerca del segreto dell'immortalità di Voldemort, che lo porterà persino in una sorta di discesa nell'Ade, dopo aver attraversato su una barca (senza Caronte) un fiume che richiama l'Acheronte. Al termine dell'episodio scopriremo - come ben sanno gli appassionati lettori della saga - che il giovane mago rimarrà solo nella sua battaglia, dopo un tragico passaggio di consegne. Ma per sapere se riuscirà a portare a compimento la sua missione bisognerà attendere i prossimi due film in cui è stato diviso l'ultimo libro di Rowling.
In questo lungometraggio, più che nei precedenti, gli intrecci narrativi da seguire sono diversi. La psicologia dei personaggi prende una forma più precisa. Nel quinto capitolo Harry viveva un periodo difficile, tormentato da sogni e da demoni personali, nel ricordo dei genitori uccisi da Voldemort. Ed era alla ricerca di risposte. Ora sembra non averne bisogno. Non si fa troppe domande; sa che ha un compito importante da svolgere. Si fida di Silente, che non lo tratta più come un alunno ma come un amico. Ed è consapevole che quel mondo magico non è privo di insidie, al pari di quello in cui è cresciuto in passato.
Le cupe immagini di Hogwarts, che visivamente si presenta in un modo finora ignoto, rendono ancora più incombente la tragedia che sta per consumarsi. Tutto sembra preparare e portare allo scontro finale tra il bene e il male. Che poi restano i veri protagonisti dell'intera saga, attorno alla quale in passato si sono accesi non pochi dibattiti. È stata chiamata in causa la spiritualità new age; non è mancata l'accusa di istigare i giovani alla fuga dalla realtà e di instillare in loro l'illusione che esistano poteri soprannaturali con i quali poter controllare a proprio piacimento il mondo. Insomma una saga diseducativa e persino anticristiana.
Sicuramente nella visione proposta da Rowling manca un riferimento alla trascendenza, a un disegno provvidenziale nel quale gli uomini vivono le loro storie personali e la Storia prende forma. Così come è vero che, nel meccanismo classico delle fiabe, il protagonista viene coinvolto in vicende in cui la magia è quasi sempre uno strumento nelle mani delle schiere del male. Tuttavia il fatto che in Harry Potter il versante positivo della magia non venga impersonato da saggi maghi e fate in cui identificare chiaramente l'opera della Provvidenza non rende meno evidente la differenza tra le forze in campo.
Allo stesso modo non si può affermare che la stregoneria - ma in questo caso sarebbe meglio parlare di magia - venga posta come un ideale positivo. Al contrario sembra ben chiara la linea di demarcazione tra chi opera il bene e chi compie il male, e l'identificazione del lettore e dello spettatore non fa fatica a indirizzarsi verso i primi. In quest'ultimo film in particolare la distinzione si fa persino più netta. Si è certi che compiere il bene è la cosa giusta da fare. E si comprende anche come questo a volte costi fatica, sacrificio.
Inoltre viene stigmatizzata la ricerca spasmodica dell'immortalità, di cui Voldemort è l'emblema. E per questo non serve il ricorso alla magia. C'è una saggezza atavica che suggerisce di non cedere ai richiami di una impossibile eterna felicità sulla terra e all'illusione che tutto sia possibile.
Le metaletture di questa favola fantasy trascendono, a volte, le reali intenzioni dell'autrice, che cerca solo di voler smascherare - questo sì - il mito di una ragione che pretende di avere una risposta per tutto. Sicuramente vanno oltre le interpretazioni che possono darne un bambino o un adolescente. È più probabile che alla fine della visione o della lettura, più che il fascino della magia (che rimane solo un pretesto ammaliatore) restino le scene che richiamano valori come l'amicizia, l'altruismo, la lealtà, il dono di sé.
In fin dei conti basta ricordare ciò che, nel primo episodio, il guardiacaccia Hagrid risponde a Harry Potter che gli chiede a cosa serva un ministero della magia: "Be', il compito più importante è non far sapere ai Babbani che in giro per il Paese ci sono ancora streghe e maghi". "E perché?" "Perché? Ma dai, Harry, perché tutti allora vogliono risolvere i loro problemi con la magia".
L’Osservatore Romano, 13-14-07.09
Resi ancor più tracotanti dal ritorno di Lord Voldemort, il signore oscuro, i Mangiamorte non risparmiano neppure il mondo dei "babbani".
Il terrore si abbatte su Londra sotto un cielo improvvisamente offuscato da nubi innaturali e minacciose. L'obiettivo prescelto è il Millennium Bridge, fatto crollare in una spirale di distruzione. Una dimostrazione di potenza da parte delle forze del male, che vogliono asservire al signore oscuro il mondo dei maghi; un universo parallelo in cui è vietato interferire con quello degli uomini normali e dove viene ripudiata la magia nera. Quella di cui si nutre Voldemort.
Si apre con questo inquietante scenario apocalittico Harry Potter e il principe mezzosangue, sesto capitolo della fortunata saga nata dalla penna di Joanne Kathleen Rowling, che narra le avventure del timido maghetto, ormai adolescente. Sono passati nove anni dal primo episodio e il protagonista deve affrontare sfide ben superiori alle sue capacità. La magia non è più il sorprendente passatempo degli inizi; le prove da superare, per quanto rischiose e paurose, non sono più avventure per bambini, seppur speciali e dotati di poteri eccezionali. Ora - come si era capito soprattutto con l'episodio precedente - si rischia davvero la vita e la posta in gioco è altissima: impedire alle forze delle tenebre di prendere il sopravvento.
Nelle sale di tutto il mondo dal 15 luglio, distribuito dalla Warner, Harry Potter e il principe mezzosangue è il film - che il 12 luglio ha anche inaugurato il festival di Giffoni - meglio riuscito della serie. Il lato oscuro della vicenda assume consistenza, caratterizzando con tinte forti tutto il racconto. Si può dire che, cresciuti i personaggi - adolescenti alle soglie dell'età adulta - è cresciuto anche il tono della narrazione. E lo spettacolo ne guadagna. Ciò grazie anche al lavoro del regista David Yates che aveva diretto anche il quinto episodio, Harry Potter e l'ordine della fenice, e dello sceneggiatore Steve Kloves che aveva adattato i primi quattro capitoli. Tra l'altro in questa pellicola la miscela di suspance soprannaturale e romanticismo - Harry, Ron, Hermione e gli altri giovani studenti di Hogwarts cominciano a sentire il richiamo delle passioni - raggiunge il giusto equilibro, rendendo più credibili le vicende dei protagonisti, chiamati a confrontarsi anche con gli stessi problemi dei coetanei "babbani". Inoltre, le piccole, grandi storie d'amore che si intrecciano - tra attese e cocenti delusioni, e non poche situazioni umoristiche - stemperano la crescente tensione. E sottolineano che non esistono formule magiche per evitare i "pericoli" dell'adolescenza. In tal senso siamo di fronte a un percorso di formazione. Che però fa solo da contorno.
Nei corridoi della scuola l'amore è nell'aria, ma la tragedia incombe e forse Hogwarts - che non appare più come un rifugio sicuro - non sarà più la stessa. Uno studente rimane in disparte, alle prese con questioni molto più importanti, determinato a lasciare un segno, anche se oscuro. È Draco Malfoy, chiamato da Lord Voldemort stesso a compiere una missione enorme, decisamente troppo per la sua età. Ma Draco - che dietro la maschera da duro cela una personalità fragile e vulnerabile - accetta: vuole la fama, per vendicarsi del suo rivale di sempre, Harry Potter. Il quale sospetta che nel castello si nascondano nuovi pericoli; è convinto che Draco sia diventato un Mangiamorte.
Il preside, il saggio professor Silente, intanto sente avvicinarsi la battaglia finale. E si rivolge a Harry - ormai definitivamente riconosciuto come il prescelto per sconfiggere Voldemort - affinché lo aiuti a scoprire come penetrare nelle difese del signore oscuro, informazione fondamentale, questa, che solo l'ex professore di pozioni a Hogwarts, Horace Lumacorno (splendidamente impersonato da Jim Broadbent), conosce e custodisce tra le memorie rimosse del suo passato. Quindi Silente fa in modo di convincere il vecchio collega a riprendere la sua cattedra.
Tra schermaglie amorose e partite di Quidditch, la storia procede tra i tentativi di Harry Potter di accaparrarsi la fiducia del professore e la successiva ricerca del segreto dell'immortalità di Voldemort, che lo porterà persino in una sorta di discesa nell'Ade, dopo aver attraversato su una barca (senza Caronte) un fiume che richiama l'Acheronte. Al termine dell'episodio scopriremo - come ben sanno gli appassionati lettori della saga - che il giovane mago rimarrà solo nella sua battaglia, dopo un tragico passaggio di consegne. Ma per sapere se riuscirà a portare a compimento la sua missione bisognerà attendere i prossimi due film in cui è stato diviso l'ultimo libro di Rowling.
In questo lungometraggio, più che nei precedenti, gli intrecci narrativi da seguire sono diversi. La psicologia dei personaggi prende una forma più precisa. Nel quinto capitolo Harry viveva un periodo difficile, tormentato da sogni e da demoni personali, nel ricordo dei genitori uccisi da Voldemort. Ed era alla ricerca di risposte. Ora sembra non averne bisogno. Non si fa troppe domande; sa che ha un compito importante da svolgere. Si fida di Silente, che non lo tratta più come un alunno ma come un amico. Ed è consapevole che quel mondo magico non è privo di insidie, al pari di quello in cui è cresciuto in passato.
Le cupe immagini di Hogwarts, che visivamente si presenta in un modo finora ignoto, rendono ancora più incombente la tragedia che sta per consumarsi. Tutto sembra preparare e portare allo scontro finale tra il bene e il male. Che poi restano i veri protagonisti dell'intera saga, attorno alla quale in passato si sono accesi non pochi dibattiti. È stata chiamata in causa la spiritualità new age; non è mancata l'accusa di istigare i giovani alla fuga dalla realtà e di instillare in loro l'illusione che esistano poteri soprannaturali con i quali poter controllare a proprio piacimento il mondo. Insomma una saga diseducativa e persino anticristiana.
Sicuramente nella visione proposta da Rowling manca un riferimento alla trascendenza, a un disegno provvidenziale nel quale gli uomini vivono le loro storie personali e la Storia prende forma. Così come è vero che, nel meccanismo classico delle fiabe, il protagonista viene coinvolto in vicende in cui la magia è quasi sempre uno strumento nelle mani delle schiere del male. Tuttavia il fatto che in Harry Potter il versante positivo della magia non venga impersonato da saggi maghi e fate in cui identificare chiaramente l'opera della Provvidenza non rende meno evidente la differenza tra le forze in campo.
Allo stesso modo non si può affermare che la stregoneria - ma in questo caso sarebbe meglio parlare di magia - venga posta come un ideale positivo. Al contrario sembra ben chiara la linea di demarcazione tra chi opera il bene e chi compie il male, e l'identificazione del lettore e dello spettatore non fa fatica a indirizzarsi verso i primi. In quest'ultimo film in particolare la distinzione si fa persino più netta. Si è certi che compiere il bene è la cosa giusta da fare. E si comprende anche come questo a volte costi fatica, sacrificio.
Inoltre viene stigmatizzata la ricerca spasmodica dell'immortalità, di cui Voldemort è l'emblema. E per questo non serve il ricorso alla magia. C'è una saggezza atavica che suggerisce di non cedere ai richiami di una impossibile eterna felicità sulla terra e all'illusione che tutto sia possibile.
Le metaletture di questa favola fantasy trascendono, a volte, le reali intenzioni dell'autrice, che cerca solo di voler smascherare - questo sì - il mito di una ragione che pretende di avere una risposta per tutto. Sicuramente vanno oltre le interpretazioni che possono darne un bambino o un adolescente. È più probabile che alla fine della visione o della lettura, più che il fascino della magia (che rimane solo un pretesto ammaliatore) restino le scene che richiamano valori come l'amicizia, l'altruismo, la lealtà, il dono di sé.
In fin dei conti basta ricordare ciò che, nel primo episodio, il guardiacaccia Hagrid risponde a Harry Potter che gli chiede a cosa serva un ministero della magia: "Be', il compito più importante è non far sapere ai Babbani che in giro per il Paese ci sono ancora streghe e maghi". "E perché?" "Perché? Ma dai, Harry, perché tutti allora vogliono risolvere i loro problemi con la magia".
L’Osservatore Romano, 13-14-07.09
Ética a Nicómaco
«Ética a Nicómaco» trata da felicidade, como projecto essencial do ser humano. Das virtudes, da sensatez, do que se pode e do que se deve fazer. Trata da possibilidade de se existir de acordo com as escolhas que fazemos. [Ver +]
13/07/09
Vaticano e futebol
Lo sport al tempo della crisi
Se il calcio diventa un circolo esclusivo - Gaetano Vallini
Se il calcio diventa un circolo esclusivo - Gaetano Vallini
11/07/09
Diocese de Sidney financia investigação com células estaminais adultas (Osservatore Romano)
Sydney, 10. L'arcidiocesi di Sydney ha messo a disposizione un fondo di centomila dollari australiani (circa sessantamila euro) per supportare le ricerche sul potenziale terapeutico delle cellule staminali adulte. Le domande di accesso al fondo devono essere inoltrate entro il 28 luglio 2009. Il finanziamento - è precisato - sarà utilizzabile a partire dal prossimo mese di gennaio.
La possibilità di utilizzare il finanziamento, che ha cadenza annuale, è strettamente legata al rispetto di precisi parametri, stabiliti nel Code of Ethical Standards for Catholic Health and Aged Care Services in Australia. Nel documento si sottolinea che "la ricerca che coinvolge esseri umani deve sempre rispettare la dignità delle persone e servire il bene comune. La ricerca non deve mai costituire un irragionevole pericolo alla vita e alla salute di una persona". Inoltre "nel caso di persona singola o gruppi di persone che siano particolarmente vulnerabili (si fa l'esempio, tra gli altri, di persone con lieve indebolimento delle capacità intellettuali), ci sono dei requisiti ancor più stringenti al fine di assicurare che i benefici giustifichino i rischi". Nel testo è anche evidenziato che "la ricerca medica che coinvolge gli embrioni o i feti vivi può essere svolta solo in vivo e quando vi è una certezza morale di non causare danno alla vita o all'integrità dell'embrione o del feto".
La possibilità di utilizzare il finanziamento, che ha cadenza annuale, è strettamente legata al rispetto di precisi parametri, stabiliti nel Code of Ethical Standards for Catholic Health and Aged Care Services in Australia. Nel documento si sottolinea che "la ricerca che coinvolge esseri umani deve sempre rispettare la dignità delle persone e servire il bene comune. La ricerca non deve mai costituire un irragionevole pericolo alla vita e alla salute di una persona". Inoltre "nel caso di persona singola o gruppi di persone che siano particolarmente vulnerabili (si fa l'esempio, tra gli altri, di persone con lieve indebolimento delle capacità intellettuali), ci sono dei requisiti ancor più stringenti al fine di assicurare che i benefici giustifichino i rischi". Nel testo è anche evidenziato che "la ricerca medica che coinvolge gli embrioni o i feti vivi può essere svolta solo in vivo e quando vi è una certezza morale di non causare danno alla vita o all'integrità dell'embrione o del feto".
09/07/09
Códice Sinaítico
O «site» do Público apresentou um artigo sobre a passagem para a Internet do Códice Sinaítico, um dos manuscritos mais importantes da Bíblia. O texto, assim como algumas fotografias do códice e do trabalho de recuperação, podem ser vistas no «site» da Pastoral da Cultura.
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08/07/09
Edith Stein - aproximação ao sofrimento
Tradução de um artigo da «Croire», com a entrevista a uma autora que investigou a vida de Santa Benedita da Cruz
(Secretariado Nacional da Cultura) [Ver +]
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Restauro da Capela Paulina, no Vaticano
Algumas imagens em slide show; tem a desvantagem de demorar uns segundos a abrir.
(Secretariado Nacional da Cultura) [Ver +]
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S. Paulo - Escritos apócrifos
É uma edição recente da Tenacitas, da autoria do Fr. Isidro Lamelas, especialista em Patrologia e professor dessa cadeira na Faculdade de Teologia. O artigo inclui um excerto da introdução e dos «Actos de Paulo e Tecla»
(Secretariado Nacional da Cultura) [Ver +]
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Espaço e silêncio
Arquitectura sagrada contemporâneaFotografias a preto e branco de alguns espaços sagrados; no fim há um pequeno filme .
(Secretariado Nacional da Cultura) [Ver +]
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06/07/09
Assim na Terra como no Céu
Eu vi gente a falar em voz alta em capelas, tu cá tu lá com o santo, sobre os seus problemas, fazendo contratos, exigindo actuação sobrenatural. Observei homens de grande carácter rezando, concentrados, de chapéu na mão. Assisti a refeições colectivas em que o alimento se repartia com gestos apurados que não esqueciam os emigrantes no estrangeiro a quem se enviava o seu quinhão. Falei com jovens que vinham da cidade integrar-se com os seus conterrâneos, na Festa dos Rapazes. Presenciei a mágica expectativa dos que se vestiam de anjos e de santos para se incorporarem nas procissões.
O texto completo e as fotografias de Valter Vinagre podem ser vistos no «site» da Pastoral da Cultura.
O texto completo e as fotografias de Valter Vinagre podem ser vistos no «site» da Pastoral da Cultura.
A inquietante proximidade de Deus
Os estrangeiros da região do homem que acaba de ser libertado por Jesus de uma legião de maus espíritos pediram-lhe para partir. De regresso ao seu país, será igualmente rejeitado pelo próprio povo. Anúncio do que sucederá mais tarde, quando os pagãos, representados por Pilatos, e os judeus, representados pelo Sinédrio, acordarem a sua eliminação. Não tomemos estes acontecimentos como uma mera história antiga: de maneiras diferentes, produzem-se no nosso tempo reflexos semelhantes de rejeição. Mesmo dentro da Igreja: somos sempre tentados a mumificar a mensagem evangélica, envolvendo-a na teologia. Em síntese, Jesus provoca sempre um reflexo de defesa, que nasce de uma forma subtil de medo, o medo de sermos postos em questão, de sairmos de nós mesmos para o seguirmos verdadeiramente.
Este comentário ao Evangelho dominical de 5 de Julho continua aqui.
Este comentário ao Evangelho dominical de 5 de Julho continua aqui.
Descansar o corpo nas férias
Submetido durante todo o ano a ritmos que não são os seus, aturdido por ruídos, maltratado por uma alimentação negligente, stressado pela falta de sono... o nosso corpo aspira a reencontrar a sua liberdade, harmonia e beleza. Deus, que no-lo confiou, espera que finalmente cuidemos verdadeiramente dele. E esse poderá muito bem ser o nosso primeiro dever das férias. Uma tarefa que exigirá atenção e delicadeza e que, longe de ser uma preocupação narcísica, nos abrirá a relações abertas e francas. Na condição, como é óbvio, de não substituir um stress por outro, ao submeter o nosso corpo a um ritmo de actividades desenfreadas dominadas pela preocupação de obter resultados.
Continue a leitura aqui.
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03/07/09
Um artista e a encomenda da Igreja
Laurence Bernot, escultor ceramista de formação, fala de uma relação nem sempre fácil:
www.narthex.fr/creations/comment-une-artiste-recoit-une-commande-deglise
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